malinconia musica

Malinconia e musica per immergersi nell’introspezione

Malinconia: La Tua Amica Che Non Ti Lascia Mai Solo (Purtroppo)

Ah, la malinconia. Quella dolce-amara sensazione che ti fa sentire come se fossi il protagonista di un film francese in bianco e nero, mentre fuori piove e sorseggi una tazza di tè (o più probabilmente un caffè freddo dimenticato sul tavolo). È la compagna invisibile che bussa alla porta della tua anima nei momenti meno opportuni, e quando la lasci entrare, lei si toglie le scarpe e si sistema comodamente sul divano.

Ma cos’è davvero la malinconia? È una tristezza educata, una sorta di eleganza emotiva. Non si strappa i capelli né urla come una tragedia greca: lei sospira, guarda il soffitto e dice con voce languida: “Vedi? Non ti manca qualcosa?”. È quel vuoto dolce che si insinua nei ricordi felici, trasformandoli in piccole spine che ti pizzicano il cuore.


A cosa serve la malinconia?

Sì, perché – e qui arriva la domanda scomoda – ha uno scopo? Certo che sì, o almeno così ci piace credere. La malinconia è la playlist emotiva che ci fa rallentare, guardarci dentro e riflettere. Serve a farci sentire umani, per ricordarci che non siamo solo macchine programmate per correre da un appuntamento all’altro. È come una notifica push dell’anima: “Fermati un attimo e ascolta”. E magari, se sei fortunato, ti aiuta a scrivere una poesia decente o almeno un post su Instagram che riceverà un sacco di cuori.

La malinconia, a modo suo, è un esercizio di introspezione. Non si limita a farti piangere in silenzio, ma ti invita a pensare, a ricordare e, se sei pronto, a creare. Non è un caso che grandi artisti abbiano sempre trovato nella malinconia una fonte inesauribile di ispirazione.


Musica e malinconia: un matrimonio perfetto

Se la malinconia fosse una persona, probabilmente avrebbe una collezione infinita di vinili di artisti indie e una chitarra mai accordata in un angolo della stanza. È impossibile parlare di malinconia senza menzionare la musica. Perché diciamocelo: la malinconia e la musica sono come il burro d’arachidi e la marmellata, una coppia improbabile ma assolutamente irresistibile.

La musica malinconica è quel tipo di arte che ti culla e ti ferisce allo stesso tempo. È quella canzone che ascolti in loop mentre guardi fuori dalla finestra, fingendo di essere in un videoclip. È il motivo per cui ci emozioniamo con le ballate struggenti, gli accordi minori e quelle voci che sembrano provenire direttamente dal fondo dell’anima di qualcuno. Non importa se capisci il testo o meno, la malinconia nella musica è universale.

E poi c’è la magia: la musica ti permette di abbracciare la malinconia senza paura. Perché sì, è vero che la malinconia può essere pesante, ma con la colonna sonora giusta diventa quasi poetica. Basta pensare a certe canzoni di Leonard Cohen, Radiohead o Billie Eilish: non ti fanno sentire solo, anzi, ti fanno pensare che forse essere malinconici è una delle esperienze più condivise al mondo.


Conclusione: un invito al ballo con la malinconia

La malinconia non è un nemico da combattere, ma una vecchia amica da capire. Non devi temerla, basta imparare a ballare con lei, magari a ritmo di una chitarra acustica. Perché, in fondo, se non ci fosse la malinconia, come potremmo apprezzare davvero la gioia? Quindi, la prossima volta che la senti bussare, aprile la porta, offrigli un caffè e metti su il tuo album preferito. Chissà, potrebbe anche ispirarti a qualcosa di meraviglioso.


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Riferimenti Bibliografici

  1. Földényi, L. A. (2020). Melancholy: A Study of Anatomy. Yale University Press.
  2. Kivy, P. (1990). Music Alone: Philosophical Reflections on the Purely Musical Experience. Cornell University Press.
  3. Cohen, L. (1992). The Future. Album musicale. Columbia Records.
  4. Pinker, S. (1997). How the Mind Works. W. W. Norton & Company.

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